Non bastava l’Italia dei corrotti, della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta, dei politici che si sono sporcati le mani un po’ dappertutto e che si sono arricchiti con i soldi pubblici. NO, non bastava, c’è anche l’Italia delle truffe, dei furbi, di chi di fronte ad eventi più o meno tragici o addirittura già scandalosi per se stessi, si adoperano come degli stratega per creare dei business di parecchie migliaia di euro intascati esentasse.
E’ tutto vero, come scrive il corrierediragusa nel centro di prima accoglienza di Pozzallo, centinaia di piatti di pasta, carne, pane e frutta fresca, vengono buttati nei cassonetti della spazzatura all’interno della stessa struttura che ospita i clandestini degli sbarchi. E’ una scandalosa situazione che ormai si protrae da troppo tempo, naturalmente sotto gli occhi “vigili” dei gestori del denaro pubblico, comune e Prefettura.
Tanto vigili, che il sindaco Luigi Ammatuna ha dichiarato: “Non ne sapevo nulla. Resto quantomeno sorpreso, farò gli opportuni controlli“.
Scrivere che l’entità dello spreco è evidente e che è uno schiaffo alle tante famiglie italiane indigenti, sembra di scrivere qualcosa che tutti sanno, parole di routine o di circostanza, ma va detto.
Lo scandalo però va oltre lo spreco del cibo. Come sappiamo, i gusti sono gusti, e così, anche i clandestini si rivelano schizzinosi davanti a quel cibo preparato appositamente per loro dalla Coop che ha VINTO l’appalto, d’altronde, fino a pochi giorni prima della loro partenza per il viaggio della “speranza”, i poveri immigrati fuggiti dalle oppressioni, dalla fame e dalle guerre, hanno mangiato astice, branzini, salmone e quanto di meglio un italiano possa mai desiderare.
Il responsabile del centro, al telefono: ” Non ne so nulla”. Lo spreco del cibo nei centri non è dovuto soltanto ai raffinatissimi gusti degli stranieri, ma allo scandaloso numero di pasti che quotidianamente vengono ordinati dal comune (nello specifico caso di Pozzallo) alla ditta con sede a Ispica che ha in appalto il servizio. Sembrerebbe infatti, che il numero dei pasti commissionati sia superiore al necessario e quindi, i pasti in esubero non consumati vengono buttati via, è vergognoso, ma non è la prima volta che accade e pare, che non sia l’unico centro di accoglienza che usa questo sistema truffaldino.
Il business dei “furbetti”. Come sappiamo, ogni immigrato ha un costo di permanenza nel Centro con vitto e alloggio di 30 euro+Iva al giorno e dal CPA di Pozzallo, pare che i “furbetti di turno” comunichino un numero di immigrati superiore a quello realmente presente nel CPA, pertanto i fondi che vengono stanziati e di conseguenza anche i pasti che giungono, siano di gran lunga superiori a quelli dovuti.
Facciamo due conti. Valutando che dal centro di permanenza vengano fatte richieste di fondi per 30 immigrati in più a quelli realmente ospitati, vuol dire che la ditta che ha l’appalto porterà in quel CPA tutti i giorni, tra primi e secondi piatti, 60 pasti in più, che ovviamente non verranno consumati ma buttati. Non di meno, per quei 30 ospiti fantasma, giungeranno fondi per 900 euro+Iva al giorno in più; ovvero, 27.000 euro in più al mese; ossia, 324.000 euro all’anno. Che business ragazzi!!
Chi saranno i furbetti che intascheranno questi soldi, esentasse?
Roberto Turi – @robylfalco