Galan: “Mea culpa?” Un deputato prende 18mila euro al mese

Che beffa! Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto, nel discolparsi accusa i massimi esponenti delle Camere e svela pubblicamente che un deputato guadagna 18 mila euro netti, al mese.  

Noi eravamo già al corrente del gioco delle tre carte della “nuova casta” costituitasi in Camera e Senato e del “trucco dei dirigenti”, per salvare il loro stipendio!  E il premier Matteo Renzi?

Galan: "Mea culpa?" Un deputato prende 18mila euro al mese..

La promessa l’aveva fatta il 9 maggio con un tweet la Sereni scrive liberoquotidiano. Più di un mese fa il vicepresidente della Camera dei deputati, la renziana Marina Sereni in un tweet premette: «Rassicuro @matteorenzi, anche le Camere avranno il tetto agli stipendi dei dipendenti. Nessuno può tirarsi indietro». Nel suo blog, la Sereni aggiungeva: «La Camera sta lavorando esattamente nella direzione indicata dal Governo in merito alla introduzione di un tetto massimo agli stipendi».

La vicepresidente renziana, che presiede alla Camera il Cap (comitato affari del personale) ha condotto le trattative con i dipendenti dell’organo costituzionale tenendo i rapporti con i colleghi del Senato. Lunedì 23 giugno, le due delegazioni degli uffici di presidenza del Parlamento, Camera e Senato si sono incontrate e  hanno partorito un accordo-beffa, destinato a prendere in giro un po’ tutti noi, umili cittadini. Le squadre messe in campo da Piero Grasso e Laura Boldrini hanno infatti stabilito quel tetto massimo di 240 mila euro lordi annui, che Renzi ha stabilito con un decreto per tutti i dipendenti pubblici.

Galan: "Mea culpa?" Un deputato prende 18mila euro al mese

La beffa? La cifra è scritta nero su bianco nella bozza riservata e di comune accordo fra Camera e Senato, che però, liberoquotidiano ha potuto vedere.

E’ una cifra con il trucco quel tetto di 240 mila euro, infatti è stato posto «alle retribuzioni dei consiglieri parlamentari» e «al netto dei contributi previdenziali». Una distinzione questa che fa salire e di molto la retribuzione lorda di ciascuno. In media di 40 mila euro l’anno.

Quindi, il tetto medio sarà di 280 e non di 240 mila euro solo per l’esclusione dei contributi previdenziali dal taglio. La scelta è stata fatta per mantenere a tutti i dipendenti il trattamento pensionistico cui avrebbero avuto diritto con lo stipendio fin qui percepito. Per il segretario generale di Camera e Senato quegli oneri previdenziali ad esempio oggi ammontano a oltre 70 mila euro, ovvero, per loro il tetto, solo con questa aggiunta, sarebbe di oltre 310 mila euro.

Per i vicesegretari generali della Camera invece, mentre prima gli oneri previdenziali ammontavano a oltre 53 mila euro, oggi, il tetto per loro quindi sale con questa voce a 293 mila euro. E così via, anche per tutte le altre categorie di dipendenti. Altro che sforbiciata!

Ma non basta, beffa su beffa. Ai tetti e ai contributi previdenziali gonfiati, devono aggiungersi: «indennità di funzione» che per il segretario generale sarà di 60 mila euro lordi (il tetto per lui quindi sale oltre 370 mila euro annui), per i vicesegretari generali di 30 mila euro lordi (tetto quindi a 323 mila euro annui), per i consiglieri capo servizio 20 mila euro lordi e per i consiglieri capo ufficio segreteria generale di 15 mila euro annui. L’Ultimo particolare? Il taglietto agli stipendi avrà la formula di un «contributo straordinario di solidarietà» (che quindi ha forma temporanea) e sarà diluito in 4 anni, fra il 2014 e il 2017.

E così va in porto il trucco, infatti, il segretario generale della Camera passerà dai 478 mila euro lordi annui,  a 453 mila euro lordi, cosa assai diversa dai tetti stabiliti da Renzi. Ma come ha fatto mago Matteo a non accorgersi che hanno preso per i fondelli anche lui? Aveva ricevuto rassicurazioni dalla Sereni col tweet: @matteorenzi  #staisereno!

Ieri, Galan ha rincarato la dose, svelando le magie  della Boldrini e Grasso: «un deputato prende 18 mila euro netti al mese».

Galan: "Mea culpa?" Un deputato prende 18mila euro al mese.

L’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, cercando di difendersi dal mare di accuse che gli è piovuto addosso dai grandi pentiti dello scandalo Mose e dalla richiesta di arresto della procura di Venezia, a L’Aria che tira stasera, trasmissione condotta da Myrta Merlino su La7, ha sollevato per la prima volta il velo sui veri stipendi di un parlamentare, facendo vedere rimborsi spesa e indennità extra, erogategli dalla Camera dei deputati.

E così “per discolparsi”, ha mosso delle accuse, ha evidenziato la raffica di bugie fin qui raccontate da Laura Boldrini e Piero Grasso sulla riduzione dei costi della politica.

Ha mostrato documenti e versamenti bancari, quali fonte di prova utili a dimostrare di avere avuto il reddito necessario ad effettuare le spese che gli erano imputate, Galan ha mostrato il netto che da deputato prende ogni mese: oltre 18 mila euro. Di questi, circa 5.200 euro netti sono lo stipendio base di un parlamentare. E solo questi moltiplicati per 12 nell’importo lordo (circa 10 mila euro al mese) vanno a costituire l’imponibile dichiarato al fisco. I restanti 13 mila euro netti al mese, che sommano le diarie fisse e variabili, il rimborso a forfait delle spese di ufficio, i rimborsi a forfait di spese telefoniche e di trasporto, sono stati messi in tasca per espressa dichiarazione di Galan, ogni mese dal deputato e sono totalmente esentasse.

Ora, ti è chiara la situazione Matteo? E tutto questo alla faccia tua e del popolo italiano!

Roberto Turi – @robylfalco

Pubblicato da Roby

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