La cospirazione europea e il sinistro governo italiano, compiacente


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E’ un dato di fatto, in Italia ci sono 9 milioni di poveri e le concesse social-card, quando funzionano, possono essere caricate dalle famiglie aventi diritto per 40 euro, mentre per ogni clandestino vengono elargiti dallo Stato 46 ero. Il resto, solo chiacchere, tagli e tasse..

 La cospirazione europea e il sinistro governo italiano, compiacente

Gli ordini giungono da Bruxelles e i nostri governo li eseguono alla “lettera”. Non si riesce a comprendere perché la maggioranza degli italiani continua a lamentarsi e a piangersi addosso nel vedersi togliere tutto compreso il proprio orgoglio e dignità, senza minimamente reagire, protestare nelle piazze italiane. E’ una forma masochista? Oppure si è entrati in un vortice di “mutismo e rassegnazione”, a costo del suicidio finale?.

Premesso quanto sopra, vediamo cosa ci attende in futuro. Visitando la sfera magica della sinistra dittatura di Renzi, burattino dei potenti dell’alta finanza e della Bce, del Sme e del Fmi che, con il compiacimento di Angela Dorothea Merkel, è chiaro che, tramano il disfattismo dei popoli europei di fascia meridionale, cercando di ridurli alla pari degli invasori e creare delle colonie di schiavi lavoratori al servizio dell’Europa tedesca.

Loro, la chiamano “Legge di stabilità” e aggiungono: “Ce la impone l’Europa”. Per quanto accertato e che pongo alla vostra attenzione cari amici lettori, io la chiamerei “Legge di instabilità” o addirittura, di recessione. Ma vediamo nel dettaglio la carabina di Renzi, a cosa mira.

L’urlo mediatico della sinistra: “Con il Tfr in busta paga, metteremo più soldi nelle tasche dei lavoratori”. Cosa più falsa non potevano proferire. Il Tfr è il frutto di anni di lavoro del lavoratore medesimo e per cui, sarebbero i suoi stessi soldi ad andare ad “arricchire di pochi euro” la busta paga. Oltremodo, per chi aderisce ad ottenere l’anticipo in busta paga del Tfr, peserà l’Irpef, le addizionali regionali e comunali, quale conseguenza della scelta inoltre, verrà applicata la tassazione ordinaria e quindi con le aliquote progressive man mano che cresce il reddito, in luogo di quella separata per chi non aderisce a tale scelta, con imposta calcolata sulla base dell’aliquota Irpef media degli ultimi cinque anni.

Una “manovra” presentata da Matteo Renzi, come la più grande “nella storia della Repubblica” per la riduzione delle tasse. Ma crede veramente di poterci vendere fumo e prenderci in giro come de fossimo degli idioti e ignoranti? Questa manovra porterà l’intero Paese al collasso. Le stime sull’innalzamento del deficit sono spropositate, come quelle sugli incassi derivanti dalla lotta all’evasione fiscale e quelle sulla spending review; tanto quanto, è spropositato il numero degli annunci di Renzi e del suo governo.

L’unica vera certezza di questa sinistra “manovra” di Renzi, sono proprio le tasse. Ammonta a 3,6 miliardi, la stretta sulle rendite finanziarie e da un regime impositivo più stringente per le fondazioni finanziarie; 1 miliardo sarà il ricavato dalla super tassazione sulle vincite da gioco e dalle slot machine, questi ultimi, definiti giochi d’azzardo “regolari”, solo perché forniti dallo Stato medesimo, ossia dall’ex Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) oggi  incorporata nella Agenzia delle dogane e dei monopoli… ovvero, cambia il nome ma non il risultato. A queste entrate per lo Stato, si aggiungono i tagli per 7 miliardi agli Enti locali, ripartiti tra Regioni, Comuni e province.

Quanto monarchicamente deciso dal premier “democratico” Matteo Renzi nelle ultime settimane, è di buon auspicio per una futura prossima “manifestazione” popolare.

Non si può certo dire che il renziano “governo del fare” stia lavorando per l’Italia e per gli italiani. Sono settimane che Renzi continua a ribadire che non imporrà nuove tasse ai cittadini, certo, aumenterà quelle vecchie. Lo ha scoperto sbugiardandolo il Sole 24 Ore, che leggendo tra le righe della bozza della Legge di Stabilità ha scoperto delle cose davvero spaventose per le tasche degli italiani.

Nessuna nuova tassa dunque posta in essere da mago Matteo, infatti con la furbizia di un serpente ha pensato bene di aumentare quelle già esistenti. Le imposte che le Regioni dovranno versare e che ammonterebbero a 4 miliardi, saranno poste a carico dei contribuenti dagli Enti locali, aumentando la tassazione sui servizi. A questi, si aggiungono i 15 miliardi derivanti dalla spending review e l’operazione “più deficit”, che attente sinistramente quanto imposto dall’Europa. A chiudere il conto,  sarà la stangata dell’Iva e accise, che andrebbe a colpire carburanti, tabacchi e alimenti primari come pasta, pane e latte, con ripercussioni anche sulle mense scolastiche ecc..

Iva – Il primo passo verso il baratro, avvenne quando il governo Monti aumentò l’aliquota Iva dal 20 al 22%, e successe l’inverosimile, durante le elezioni il partito fu “sterminato”. Oggi, a distanza di circa due anni, ci troviamo a subire un nuovo aumento dal partito che alle ultime elezioni europee ha raggiunto il 41%. Il premier Renzi, ha usato il pugno di ferro e “democraticamente” ha inserito una clausola nell’ultima “Legge di Stabilità” che porterà l’Iva dall’attuale 22% al 24% entro il 2016, addirittura al 25% nel 2017 e al 25,5% nel 2018.

Non basta, Renzi va oltre. Da domani pagheranno anche coloro che sino ad oggi hanno goduto dell’Iva agevolata. Ovvero, i commercianti dei beni primari tipo, pane e pasta o chi opera nelle transazioni per la prima casa, che finora godevano dell’Iva al 10%, si vedranno l’aliquota aumentata al 12%, entro il 2016.

Anche chi “dichiara di guadagnare poco” e che oggi gode del regime dei minimi con tassazione al 5%, domani se la vedrà triplicata al 15% e privato della possibilità di scaricare le spese sostenute per la propria attività, ad eccezione delle spese previdenziali.

Accise Non sarebbe stabile la sinistra “Legge di stabilità”, se all’aumento dell’Iva non si accompagna la sorella Accise.  Aumenteranno le accise sulla benzina, che secondo gli studi di settore, entro il 2015 porterebbero nelle casse dello Stato 1 miliardo di euro; quelle sui fondi previdenziali che vedono raddoppiare l’aliquota dall’11,5 al 20%; il bollo auto imposto anche alle auto storiche che, secondo l’Asi, potrebbe costringere centinaia, forse migliaia, di possessori di auto di valore storico a liberarsene. e poi dulcis in fundo, il capolavoro fatto con l’Irap.

Irap Dopo il falso vanto di aver trovato le risorse per ridurre l’Irap, nella “manovra” capolavoro, Renzi il dolcetto avariato lo ha riservato anche alle imprese. Infatti, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, la riduzione delle tasse è prevista unicamente per le aziende che hanno dipendenti a tempo indeterminato.

Oltre al danno la beffa! Quindi, una piccola azienda a conduzione familiare e per cui senza dipendenti, oppure un’azienda che ha assunto lavoratori con contratti atipici, non otterrà alcuno sconto, anzi, per queste ultime già dal 2014 la tassazione Irap aumenterà dal 3,5 al 3,9%, e sarà anche retroattiva.

Tra cani, non si mordono la coda! – Rimango esterrefatto dalla piaga della borghesia intoccabile. Tra le righe del decreto “Sblocca Italia” il sinistro Renzi, da un lato aumenta l’impoverimento del proletariato, dall’altro arricchisce ulteriormente la borghesia.

Nel decreto “Sblocca Italia”, il “colpo di bacchetta” di mago Matteo che, tassa il già tartassato proletariato, mentre riduce drasticamente le tasse ai borghesi proprietari di lussuosi yacht. Si tratta di una riduzione dell’Iva pari al 10% per i cosiddetti “Marina resort”, porzioni di porti destinati alla sosta del natante per il pernottamento dei turisti all’interno delle proprie unità. Quindi, uno sconto che Renzi ha destinato ai proprietari di yacht e catamarani. Mi chiedo amici, con quanta sfacciata ipocrisia un governo possa arrivare a tanto, e ancora, come possa continuare a succhiare il sangue ai poveri per donarlo ai ricchi, senza che i primi si ribellino.

SicurezzaNon vi sono dubbi, a fronte di poche migliaia di euro “promessi” a far data dal 01.01.2015 per i comparti Sicurezza, Difesa e soccorso pubblico, riguardanti unicamente gli avanzamenti di qualifica, grado e accessorie, spettanti di diritto agli uomini in divisa, poiché maturati durante i quattro anni di blocco, e privi di retroattività. Il premier Renzi ha provveduto ai tagli sul deficit per 3 miliardi che, calcolati come ”saldo netto da finanziare” diventano per la Legge di Stabilità “coperture” per circa 6 miliardi. Quindi briciole, rispetto ai 20 miliardi previsti con la “Spending Review” del proposto piano Cottarelli.

Ministero della DifesaRenzi “fa cassa” impoverendo la difesa. Conta di ricavare 200 milioni vendendo 1.200 alloggi assegnati ai militari. Altri 120 milioni dalla “revisione dello strumento militare”, con l’effetto devastante dell’indebitamento della pubblica amministrazione. Taglierà drasticamente le forniture militari. Si approprierà di 135 milioni che erano destinati per il riordino delle carriere ed altri 130 milioni per il differimento del reclutamento.

Ministero dell’InternoIl premier tende ad “abbattere” il dipartimento di P. S.. La Pubblica Sicurezza vedrà sparire dal suo gruzzolo la “modica” cifra di 230 milioni, di cui: 30 milioni dovrebbero toccare la  voce “indennità”,  gli altri 200 milioni riguarderanno le spese di investimento e funzionamento. Ma non è tutto amici, il “caro” Renzi, non ha certo rinunciato ad altri 55 milioni, che verranno meno all’operosità del dipartimento dei Vigili del fuoco.

Ministero della Giustizia Renzi prevede di snellire anche il dicastero, attualmente guidato da Andrea Orlando, con 200 milioni di tagli alle spese, suddivise in più voci. Quelle più cospicue riguardano i “contributi ai comuni”, pari a 45 milioni; le spese di giustizia, 50 milioni; le indennità della magistratura onoraria, 20 milioni; le spese per le intercettazioni, altri 20 milioni, spese postali e telegrafiche, 2,1 milioni.

La cospirazione europea e il sinistro governo italiano, compiacente

Concludo con la lettera “segreta” dell’Ue inviata ieri a Roma, che ha mandato su tutte le furie il commissario uscente Manuel Barroso, poiché resa nota dal Ministero dell’Economia italiana e pubblicata dalla stampa. Nella lettera, il neo commissario dell’Unione europea, Jyrki Katainen, contesta la “Legge di Stabilità” presentata dal premier Renzi e chiede che entro la giornata di oggi venga data risposta ai seguenti due i punti, che recitano: “Perché l’Italia non rispetta il patto di stabilità per il 2015?” e ancora: ”come assicurerà un pieno rispetto degli obblighi della politica di bilancio nel 2015”.

Quindi, nonostante tutto questo gravoso sistema di tassazione e tagli, che colpirà a morte la maggioranza degli italiani, oggi, ad aggiungere la ciliegina sulla torta ci ha pensato ancora una volta l’Unione europea, che in forma “segreta”, ordina e si impone per mandare al massacro l’economia italiana e rendere schiavi dell’Europa i suoi cittadini.

Meditiamo amici.. Meditiamo.. Anche se, mi vien da pensare che questi ultimi governi “Dracula” abbiano già condotto al borderline il popolo italiano.

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Lo scandalo della lettera “segreta” dell’Ue inviata a Roma

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Roberto Turi @robylfalco

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Pubblicato da Roby

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