Peter Kassig: l’Isis decapita il terzo ostaggio americano, il quinto in tre mesi


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Con la decapitazione dell’ostaggio americano Peter Kassig da parte del boia del neo Stato Islamico, sono 5 gli atroci delitti commessi dal “male assoluto”, così come definisce l’Isis il presidente americano Barack Obama.

Peter Kassig: l’Isis decapita il terzo ostaggio americano, il quinto in tre mesi

L’Isis, il proclamato califfato di Abū Bakr al-Baghdādī, come aveva promesso nel video della quarta decapitazione, decapita il terzo ostaggio americano. E’ Peter Kassig, l’operatore umanitario che aveva fatto il Ranger in Iraq e che si era convertito all’Islam durante la sua prigionia iniziata nel 2013, cambiando anche il nome in Abdul-Rahman Kassig.

L’ennesimo orrore viene diffuso come ormai d’uso proprio, con un video online. Quest’ultimo filmato però, sembra sia differente dai precedenti. Su vari siti di informazione accreditati infatti si legge che, è si un filmato ad alta definizione ma stavolta probabilmente ‘amatoriale’, girato con una sola telecamera, a differenza delle altre produzioni quasi ‘hollywoodiane’ dello Stato Islamico.

Nel medesimo video, oltre a quella di Kassig, viene mostrata la decapitazione di quindici soldati siriani, tutti con indosso una tuta blu. Il boia, coltello alla mano, si rivolge direttamente agli Stati Uniti e avverte: i soldati americani potrebbero fare la stessa fine. “Obama, rivendichi di esserti ritirato dall’Iraq quattro anni fa. Noi diciamo che sei un bugiardo. Non ti sei ritirato”. Poi continua: Kassig è stato ucciso perché ha “combattuto contro i musulmani in Iraq mentre era un soldato americano”.

 

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Le immagini diffuse sono sottoposte in queste ore ad un attento esame dell’intelligence, che sta notando evidenti differenze rispetto agli ultimi video. La voce del boia è distorta anche se, l’accento britannico sembra evidente. Non è chiaro se si tratti del boia identificato per “Jihadi Johnny”, protagonista delle precedenti decapitazioni, che secondo la stampa inglese sarebbe rimasto ferito in uno dei raid della coalizione contro l’Isis. Il filmato è più lungo degli altri, 16 minuti contro i cinque minuti dei precedenti. La tuta arancione indossata dalle precedenti vittime è stata sostituita da tute blu. Per la prima volta, insieme alla decapitazione di un ostaggio, vengono mostrate altre uccisioni. E per la prima volta, dell’americano 26enne è mostrato solo il corpo e non sono pronunciate minacce nei confronti di altri ostaggi.

Barack Obama, informato del video dell’orrore mentre era in volo verso Washington, dove ha partecipato al G20, ha escluso qualsiasi alleanza con il leader siriano Assad: “Non ha nessuna legittimità e allearsi con lui indebolirebbe la colazione che lotta contro l’Isis e spingerebbe i siriani sunniti a sostenere i jihadisti”. In relazione alla decapitazione dell’ostaggio americano Peter Kassig da parte dell’Isis, Obama ha commentato: è un “male assoluto”.

Con l’uccisione dell’ex Ranger e operatore umanitario Peter Kassig, è il terzo americano e il quinto occidentale ucciso dall’Isis da agosto. Prima di lui, sono stati decapitati gli statunitensi James Foley e Steven Sotloff e i britannici David Haines e Alan Henning.

Peter Kassig: l’Isis decapita il terzo ostaggio americano, il quinto in tre mesi  I genitori di Kassig, Ed e Paula distrutti ma fieri, hanno chiesto rispetto ed esortato la stampa: “non fate il gioco dei rapitori” pubblicando le foto e i video diffusi dai jihadisti. La famiglia Kassig vuole che Peter sia ricordato solo per “l’importante lavoro svolto” e per “l’amore che ha dato ad amici e parenti”. Su twitter, Ed e Paula affermano ”Abbiamo il cuore a pezzi, siamo distrutti nel sapere che nostro figlio ha perso la vita per il suo amore nei confronti del popolo siriano. I genitori si dicono “molto orgogliosi di Peter” e nel ringraziare tutto il mondo per la solidarietà e il sostegno ricevuti, invitano a non mandare fiori, ma a fare donazioni per i rifugiati e feriti di guerra siriani.

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Roberto Turi@robylfalco

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Pubblicato da Roby

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