La delegazione italiana non ha incontrato alcuno delle istituzioni locali. «È festa, il Parlamento è chiuso». Imbarazzante e snobbante la motivazione. Il Parlamento di Nuova Delhi era chiuso in occasione della 65esima festa della Repubblica. Le autorità locali erano troppo impegnate con le celebrazioni per incontrare i nostri rappresentanti.
Gli indiani hanno fatto gli “indiani”. Nessuno dei vertici in via ufficiale, né in via ufficiosa ha voluto incontrare la delegazione parlamentare italiana, che per fortuna, ha incontrato i nostri fucilieri di Marina bloccati/sequestrati a Nuova Delhi. Non è riuscita a vedere l’ombra di qualche rappresentante delle istituzionali locali. I presidenti delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato “avevano provato ad attivare i canali diplomatici”, invano.
A nulla è servito il tentativo di coinvolgere il gruppo interparlamentare di amicizia Italia-India. Nel breve viaggio appena concluso, i nostri rappresentanti hanno incontrato solo i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.
La delegazione, ha ricevuto personalità diplomatiche di oltre venti paesi europei, ha fatto visita all’ambasciatrice americana. Ma nessuno dei sedici parlamentari italiani ha potuto confrontarsi con la controparte indiana. «È festa, il Parlamento è chiuso», questa la risposta indiana, che ha sbattuto la porta in faccia all’Italia.
Lo scopo del viaggio è fallito, ma forse, visto gli “sforzi” dei presidenti delle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, non ci si poteva aspettare altro. Quasi a giustificare il week-end e i soldi pubblici sprecati, al Senato sono state proferite riluttanti parole: “La solidarietà ai nostri due militari, soprattutto. «Del resto la missione era stata organizzata proprio con quell’obiettivo, in programma non c’era alcun incontro con le autorità locali». Ma non basta, rincarano la dose: “La missione è servita per dare all’estero un’immagine di unità delle nostre forze politiche”.
Ma come!; la delegazione non si era mossa nell’intento di fare il punto della situazione, riguardo la difficile ed intricata vicenda, alquanto falsificate, manomesse e inquinate “prove”, il protrarsi nel tempo senza aver ancora indicato ad oggi, i capi d’accusa e che tipo di processo dovranno affrontare i nostri marò?