Piovono critiche nel mondo della politica ed associazioni gay. Ma il premier Enrico Letta ha deciso, e dal Qatar annuncia: a Sochi ci sarò, seduto nella fila dei capi di stato e di governo all’inaugurazione dei giochi invernali.
Lo ha precisato lui stesso durante la visita al Qatar. Le dichiarazioni di Letta hanno suscitato polemiche in Italia, soprattutto dalle associazioni gay, di alcuni renziani e anche nel Pd, come pure dai parlamentari di Sinistra ecologia e libertà. La sua presenza viene ritenuta alquanto inopportuna all’inaugurazione dei giochi invernali, evento, da tempo nella bufera sul fronte della discriminazione degli omosessuali.
«A Sochi ribadirò la contrarietà dell’Italia a qualunque norma o iniziativa discriminatoria nei confronti dei gay, nello sport così come fuori dallo sport», risponde Letta senza se e senza ma, alle critiche delle associazioni gay, degli esponenti del suo stesso partito e non.
Letta da Doha, dov’è in missione nella terra del Golfo per attrarre investimenti in Italia, con queste dichiarazioni lancia un messaggio, “indiretto” anche a Putin, che sarà presente.
Imponente la posizione del premier Enrico Letta per il contrasto dell’Italia alle discriminazioni verso gli omosessuali. Parole forti che il premier proferisce in risposta alle polemiche nazionali ed internazionali.
Letta contro tutti. Le associazioni gay di tutto il mondo gli chiedono di non andare, di non presenziare a quell’evento da sempre sotto il faro discriminatorio; così come un gruppo di senatori del Pd, di area renziana, che lo invita a «ripensarci». Ma Letta ribatte: «non si contrasta certo così la politica discriminatoria nei confronti di gay e minoranze perpetuata da Putin»
(Roby – tratto da varie fonti)
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