I Poteri bocciano tutto; "incostituzionale"

Dopo il: “Vietato tassare i ricchi” giunge il NO alla “riforma delle Provincie”, il resto si rinvia, tanto a pagare di più è sempre chi ha meno; Imu, Iva. ecc..

Abbiamo assistito al vergognoso NO ai prelievi fiscali sulle pensioni “d’Oro”, ovvero il contributo perequativo per le pensioni che superano i 90.000 euro. La Consulta ha giudicato questo intervento incostituzionale, poiché in contrasto con gli artt. 3 e 53 della Costituzione, riguardanti rispettivamente il principio di uguaglianza e il sistema tributario.

La Corte Costituzionale ravvisa in questo contributo, “un intervento impositivo, irragionevole e discriminatorio ai danni di una sola categoria di cittadini”: alla faccia del responsabile del Welfare, che  a riguardo  dei provvedimenti sulla occupazione, aveva dichiarato, “”finanziamenti arriveranno anche dalla tassazione delle pensioni d’oro“”.

Ma vediamo chi ha inteso ricorrere alle decisioni di quel contributo. A sollevare il caso è stato un magistrato, presidente della Corte dei conti “in quiescenza” dal 2007 e titolare di oltre 90.000 euro di pensione. Quanto censurato poiché ritenuto incostituzionale, prevedeva che dal 01.08.2011 e sino al 31.12.2014, le pensioni superiori ai 90.000 euro, fossero assoggettate a un contributo perequativo del 5% della parte eccedente l’importo fino a 150.000 euro; ovvero, pari al 10% per la parte eccedente i 150.000 euro e al 15% per la parte eccedente i 200.000 euro.



Se fossero stati assoggettati a questi prelievi, con “quelle cifre percepite”, sarebbero poi diventati poveri i nostri egoisti ricchi concittadini?.



C’è chi non sa più dove mettere il “cibo” e non paga, c’è chi non ha da sfamarsi e deve pagare!. Per colpa di chi oggi si trova su un piedistallo, pagato dai contribuenti; sono a rischio le future prossime pensioni.


Ebbene dopo quanto, è giunto un altro NO della Consulta che, ha dichiarato incostituzionale la riforma delle Province, prevista nel decreto “Salva Italia”, aggiungendo che tale riforma non può essere disciplinata da un decreto legge.

Come mai quando vengono presentati i decreti sull’aumento delle tasse, che non intaccano i Poteri forti,  ma pongono in uno stato di indigenza i poveri, nessuno si pone il problema del “principio di uguaglianza”?. 

Riusciranno ad eliminare la spina del ceto medio?.




 

Pubblicato da Roby

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