Emergenza immigrazione? Ci pensa Kyenge



Gogna per l’Italia. L’ex ministro dell’integrazione nominata dall’Ue responsabile per l’emergenza immigrazione..

Emergenza immigrazione? Ci pensa Kyenge

Nessun limite al peggio. “Saggio investimento dell’Ue” la decisione  di consegnare questo incarico nelle mani dell’ex ministra dell’integrazione italiana, è un modo inequivocabile per aprire i “portoni” all’immigrazione, come se le attuali “porte” non fossero già sufficienti.

Quindi, l’ex ministro Pd dell’Integrazione nel governo di Enrico Letta,  Cècile Kyenge, ha ricevuto l’incarico dall’Europarlamento insieme alla maltese Roberta Metsola del Ppe, per interagire sull’emergenza degli sbarchi di immigrati. Da quanto si legge sul Giornale.it, le due eurodeputate saranno le relatrici del “rapporto di iniziativa strategico sulla situazione nel Mediterraneo e sulla necessità di un approccio globale dell’Ue alle migrazioni”. Ovvero, l’Unione europea ha affidato alla Kyenge e alla Metsola il compito di inventarsi una strategia per “sistemare” al meglio i flussi di immigrati, come non è ancora dato saperlo, certo è, che continueranno a sbarcare in Italia.

Appena incoronata, la Kyenge non ha usato mezzi termini ed ha immediatamente espresso il SUO pensiero: occorre superare ogni “barriera”, andando verso una accoglienza degli immigrati che garantisca e tuteli la vita umana. Infatti, solo pochi giorni addietro e prima di questo incarico, si era verbalmente scagliata contro il ministro degli Interni Angelino Alfano, dicendo: “Ha abbattuto i costi di Mare Nostrum, ma è a posto con la sua coscienza?”. “Alfano ha accettato, davanti all’Europa, una logica al ribasso, che ha ridotto la vita umana ad un fatto di costi”.

Manca poco al harakiri, l’Ue con questa mossa complottista ci porterà all’autodistruzione, al fallimento, e non in nome dei “diritti umani”, in nome di un “mercato umano”, le popolazioni del Sud Europa, dovranno divenire la loro “forza lavoro”. Questo è il progetto che la Kyenge è stata chiamata a portare a termine e sin da subito si è espressa in tal senso.

E’ Così, l’italo-congolese neo nominata responsabile per l’emergenza immigrazione, ha già posto il suo zampino e le sue dichiarazioni possono essere così tradotte; Mare Nostrum e Triton, non sono stati sufficienti a garantire l’arrivo in massa degli immigrati e in totale sicurezza, bisogna adoperarsi di più e non badare a spese.

“Il flusso di migranti che attraversa le frontiere del Sud dell’Europa è un fatto strutturale e transnazionale” – spiega la Kyenge – “Quel che occorre è la condivisione delle responsabilità tra tutti gli Stati membri, ponendo al centro innanzitutto la tutela della vita umana”.

Queste parole suonano come una presa in giro amici lettori, poiché gli Stati Membri, possono anche condividere la responsabilità, ma solo a livello finanziario. Di fatto, gli immigrati sbarcano in Italia e a fronte dell’obbligatorietà dell’identificazione attraverso le impronte digitali; in Italia ci restano.

Tuoni e fulmini su Alfano dall’ex ministra. Richiesta dalla Agenzia di stampa Adnkronos, la Kyenge, riguardo gli sbarchi ha detto: “Dobbiamo imparare a gestirli”.

  • Domanda: Il ministro Alfano, dice che anche con Mare Nostrum c’erano comunque i morti.
  • Risposta fulminante: Nel passaggio a Triton il peggioramento c’è stato eccome, lo dicono i numeri, e soprattutto si è dato un costo alla vita umana. Forse, per lui (riferendosi ad Alfano), la vittoria è quella di aver accolto meno persone”. “Triton ha fallito ed è servita a lavare la coscienza dei paesi membri dell’Ue, ma soprattutto dell’Italia”.

Le accuse non hanno risparmiato neppure il premier Renzi: Il nostro Paese, primo tra tutti gli altri, deve spingere perché diventi un’operazione europea”, visto che in passato – ha proseguito la Kyenge – “non ha avuto il coraggio di difendere Mare Nostrum. Dobbiamo pretendere di più. I conflitti e le guerre ci sono, è inevitabile che ci siano anche le migrazioni. Noi piuttosto, dobbiamo imparare a gestirli“.

In ordine all’attuale pericolo di terrorismo, dei fondamentalisti islamici, sul suo sito, la Kyenge ha detto: “La lotta contro il terrorismo, deve necessariamente essere affrontata su più fronti, risalendo alla radice dell’estremismo, prevedendo azioni che promuovano l’integrazione, l’inclusione sociale, la partecipazione, l’uguaglianza, la tolleranza e il dialogo interculturale e interreligioso. Perché agire sulle cause dell’estremismo, significa agire sulle cause che portano alla violenza. Questo è quanto contenuto in una risoluzione che abbiamo approvato ieri in Parlamento con un’ampia maggioranza”.

In altre parole, nessuna prevenzione, nessun blocco dei flussi migratori dove potrebbero esserci infiltrazioni jihadiste, anzi, l’ex ministra ha omesso di farci conoscere quali strategie vorranno adottare con i terroristi del Califfato Isis che; non accettano nessun dialogo interculturale e interreligioso, nessuna tolleranza e non esiste altro Dio oltre al loro.

Mi sorge il dubbio che, salvaguardare questi flussi incondizionati e incontrollati di immigrati, è la vera loro strategia per l’attuazione del Piano Kalergi. Ossia,  quel complotto, con l’unico fine, “il genocidio programmato dei popoli europei”. Quel progetto, che prevede di creare un mondo multietnico, miticcio, realizzato grazie alle migrazioni e all’abbattimento delle frontiere…[…] Solo così ci potrà essere quell’uguaglianza di cui la Kyenge parla.

Cos’altro aggiungere amici lettori, l’Ue, con questa nomina alla Kyenge, è come se avesse affidato L’Avis a Dracula.!

 Roberto Turi@robylfalco

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Pubblicato da Roby

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Una risposta a “Emergenza immigrazione? Ci pensa Kyenge”

  1. Dicevo giusto quchlae giorno fa che la favola, che ogni tanto ci ricordano, degli italiani che non vogliono pif9 fare i lavori umili e8, appunto, solo una favola e che quindi non si spiega perche9 dovremmo continuare ad accettare un’immigrazione cosec numerosa. E l’ennesima prova e8 questo concorso per netturbini a Lucca a cui si sono presentate oltre mille persone per soli sette posti di cui 51 laureate e 510 diplomate. La paga da 1100 euro non sembra male, ma e8 chiaro che non e8 il tipo di lavoro che di solito si sogna. […] Leggi l’articolo completo su Jarkko Valo

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