Oggi vorrei proporvi la risposta di Rutilio, ad una domanda di Gianfranco : “Ma allora la politica e lo Stato non hanno alcun ruolo?”. Con la speranza che qualche futuro parlamentare ne possa fare frutto, poiché non v’è speranza per gli attuali.
Rutilio – Tutt’altro. Hanno un ruolo essenziale: il loro vero ruolo, al quale sembra non pensi nessuno dei ”politologhi” in cattedra. Perché i pubblici poteri, l’organizzazione politica, e anche quella economica possono influire sul miglioramento qualitativo dei singoli in modo determinante, e a tale scopo la loro azione deve essere studiata e condotta. Lo Stato che noi intentiamo deve essere il miglior collaboratore dei suoi cittadini nel loro sforzo di elevarsi qualitativamente. Uno dei mezzi è, ovviamente, l’educazione nazionale, da operarsi sia attraverso la scuola che attraverso gli spettacoli e la stampa scritta e via etere (problema spinoso su cui dovremo tornare a parte).
Ma l’altro, ancor più efficace, consiste nell’adozione di “meccanismi” politici ed economici che, per la loro stessa logica, valorizzino ed esaltino le qualità civicamente positive (responsabilità, iniziativa, inventiva, coraggio ,lealtà, umiltà, rispetto, solidarietà, tenacia, senso del dovere), e tendano invece a reprimere ed emarginare come inutili quelle negative come l’ipocrisia, l’avidità, la cortigianeria, la mancanza di scrupoli, la demagogia, il vittimismo, che oggi, in questa società malata, determinano il successo.
Non c’è miglior modo, per un uomo, come per un popolo, di scoprire e sviluppare le proprie attitudini che essere costretti, per forza di cose, ad adoperarle. Ebbene, tutte le strutture sociali, sia politiche che economiche, sia amministrative che persino ludiche e sportive, devono essere regolate, e all’occorrenza riformate, con l’unico – o almeno grandemente prevalente – criterio della loro attitudine a sviluppare nei soggetti ogni loro potenzialità di elevazione umana.
Risposta incandescente per l’odierna politica, che stiamo, nostro malgrado, subendo, ma che i nostri parlamentari non assumeranno a lezione dei loro “errori”. Continueranno imperterriti, senza sdegno ne preoccupazione alcuna del contrario pensiero del popolo.!
Tratto dal Libro:
- Titolo: Una vita di pensiero e militanza
- Autori: Rutilio Sermonti, Gianfranco Della Rossa