Con il recente regolamento in materia di “efficienza energetica” entrato in vigore il 15 ottobre 2014, ci sono nuove indicazioni sulle scadenze e relativi controlli da effettuare nelle nostre abitazioni, e quindi, un nuovo salasso per gli italiani.
Nel nome della sicurezza, ogni anno le famiglie italiane sono obbligate a far fare dagli addetti ai lavori, i dovuti controlli sull’impianto di riscaldamento, un anno il controllo e pulizia della caldaia, l’altro comprende anche il controllo dei fumi, chiaramente con una maggiore spesa. Pena, la comminazione di una multa.
Nel nome dell’efficienza energetica, dal 15 ottobre scorso, è arrivato un nuovo salasso per gli italiani. È già operativo il regolamento DPR 16 aprile 2013, n. 74 in materia di controlli sull’efficienza energetica in aggiunta a quelli per la sicurezza che, sono regolamentati dal DPR 412/93 e 59/1999, s.Lgs. 192/2005 e 311/2006, da Province e Comuni se con più di 40mila abitanti..
Pertanto, gli italiani oltre al controllo annuale per la sicurezza sull’impianto di riscaldamento, conservazione del libretto dei controlli regolarmente effettuati e relative fatture; dovrà effettuare anche il controllo sull’efficienza energetica che, prevede non solo il collaudo dei sistemi di riscaldamento, ma anche dei sistemi di climatizzazione (caldaie per il riscaldamento, climatizzatori/split, stufe e caminetti).
Le scadenze:
Impianti domestici (superiori ai 10 kW e inferiori a 100 kW di potenza) a combustibile liquido o solido: i controlli sono da fare ogni due anni.
Impianti domestici (superiori ai 10 kW e inferiori a 100 kW di potenza) a gas metano o GPL: i controlli sono da fare ogni quattro anni.
In sintesi cari lettori, finanzautile ci ricorda che, a partire dal 15 ottobre e secondo le scadenze di manutenzione degli impianti già regolamentate dalle singole Regioni, ogni cittadino si dovrà dotare del nuovo libretto d’impianto unificato, che affiancherà quello vecchio e non dovrà essere buttato.
Per Ottenere il nuovo libretto, sarà sufficiente che il proprietario o il conduttore lo richieda al manutentore che verrà a casa durante il prossimo controllo dell’impianto di riscaldamento.
In ogni abitazione ci saranno perciò due tipologie di libretti: uno per il rapporto sull’efficienza in cui registrare le prestazioni degli impianti e uno per l’uso e la manutenzione per la sicurezza, che indica gli interventi di controllo ed eventuale manutenzione per garantirne la sicurezza e la salubrità.
Una certificazione obbligatoria di buon funzionamento dell’impianti di riscaldamento, refrigerazione o un impianto solare, che costerà alle famiglie italiane 200 euro l’anno e chi sgarra, rischia multe da 500 a 3mila euro. La cifra lievita se a sgarrare è l’installatore/manutentore, che comunica in maniera errata o incompleta l’esito del controllo e per cui, è prevista una multa che va dai mille ai 6mila euro.
Responsabile ad effettuare nelle dovute scadenze la manutenzione, è l’occupante della casa/appartamento, a qualsiasi titolo e quindi, il proprietario nel caso di abitazione privata e/o l’inquilino in caso di affitto, devono chiamare l’esperto che dovrà verificare il rendimento e la salubrità dell’ambiente, non solo controllando gli impianti ma anche tutti i componenti. Fa eccezione l’affittuario o il proprietario di un appartamento in un condominio con riscaldamento centralizzato, dove la responsabilità è dell’amministratore. Se però nell’appartamento è presente un impianto di climatizzazione estiva, la responsabilità è dell’affittuario o proprietario, che deve farne verificare la sicurezza di quell’impianto privato.
Se prima, la spesa variava, in media tra i 100 e i 120 euro l’anno, con l’aggiunta dei controlli sulla efficienza energetica prevista dal nuovo DPR, una famiglia con una caldaia collegata a 4/5 calorifici e un impianto di climatizzazione con 2 split, spenderà almeno 200 euro.
Quindi, ringraziamo il nostro presidente della Repubblica che ha decretato un aumento dei costi per le famiglie già abbondantemente tartassate.
Un grazie di cuore a re Giorgio e al suo governo!