“L’Europa non è la causa dei problemi dell’Italia, l’Europa è la soluzione dei problemi dell’Italia, e quei partiti che dicono che l’Europa è la causa dei nostri problemi, sbagliano: l’Europa è la soluzione ed insieme la raggiungeremo” e ancora: “L’Italia, non vuole cambiare le regole”
Mario Monti ed Enrico Letta, hanno fallito: non hanno ridotto la pressione fiscale, è cresciuta la disoccupazione è cresciuta la povertà delle famiglie italiane, è cresciuto il debito pubblico, ma ancor peggio è cresciuta la tassazione degli italiani, che ha affondato il ceto medio e basso.
Renzi inizia la sua comunicazione lasciandosi andare a promesse che sono solo fumo negli occhi, così come i suoi tweet e l’annunciato contrasto all’Europa sulle politiche dell’austerity e del rigore: «ci vuole un po’ di elasticità – aveva detto Renzi – non si può andare avanti con questo rigore imposto, così non si cresce».
Tutto il contrario di tutto. Dopo le parole del Bimbo-Renzi agli italiani, i fatti si sono rivelati sconcertanti, offensivi e denigranti, proprio per il nostro Paese.
L’incontro con la Cancelliera tedesca Angela Merkel, è stato un assoluto prostrarsi alle politiche Euro-tedesche. Durante il suo discorso in conferenza e davanti alle telecamere di tutto il mondo, il Premier Renzi ha dichiarato: “ Chi dice meno Europa, sbaglia” – “L’Europa non è la causa dei problemi dell’Italia, l’Europa è la soluzione dei problemi dell’Italia, e quei partiti che dicono che l’Europa è la causa dei nostri problemi, sbagliano: l’Europa è la soluzione ed insieme la raggiungeremo”; ovvero, siamo noi italiani che non riusciamo a stare al passo con l’Europa.
L’ex Sindaco di Firenze e figlioccio del potere finanziario, come i due Premier precedenti, ci è stato imposto e non eletto, nonostante tutto, dovremmo approvarlo e sostenerlo; se facesse gli interessi dell’Italia, ma questo non è. Riguardo le relazioni internazionali tra Italia e Germania, il presidente del consiglio Matteo Renzi, si è recato a Berlino con la lista della “spending rewiev” per ottenere l’approvazione della Merkel e quest’ultima, l’ha accolta favorevolmente, «sono colpita dal cambiamento strutturale», ha detto la Cancelliera, ancora più colpita è rimasta dalle parole di Renzi, e ha aggiunto: “ L’Italia rispetterà il patto di stabilità, tenendo conto del fiscal compact e delle esigenze di crescita”.
Che birbante questo Renzi che si appresta a svolgere i compiti in casa Italia, dettati dalla maestra tedesca Merkel: fa il professore in Italia e lo scolaretto zerbino e obbediente in Germania. Oltremodo Il birbantello, per prostrarsi all’Euro-Merchel ha scelto una data storica, il 17 marzo, quando nel 1861, a Torino, il Ré di Sardegna Vittorio Emanuele II, diveniva Ré d’Italia. Proprio così, vergognoso, il presidente impostoci, ieri, non ha presenziato alla cerimonia che celebrava l’Unità d’Italia, Renzi ha preferito sedersi sui banchi di scuola tedeschi.