Le direttive del governo riguardo la spending review, ha riguardato tutti, non ce che dire, dal ceto medio in giù non ha risparmiato nessuno, sono rimasti fuori dai colpi d’ascia i soliti noti dell’alta finanza e ovviamente, sia gli attuali, che gli ex parlamentari; d’altronde, non possono darsi dei colpi d’ascia, loro, sarebbero classificati come degli idioti autolesionisti e pertanto, continueranno a godere dei loro privilegi a bordo di auto bleu e scorte a gogò, anche chi, da anni è fuori dal parlamento.
I tagli sono indispensabili, dicono, ma questo avviene sempre per i soliti ignoti. Oggi, rimango ancor più perplesso e mi chiedo: può la Politica andare a braccetto con il crimine? Sicuramente No, credo, non potrebbe e non dovrebbe. Ma in questo caso il condizionale è d’obbligo.
L’eutanasia delle forze dell’ordine ebbe inizio col governo Monti, dove il settore della sicurezza pubblica dovette rispettare i tagli imposti dalla “spending review”. Oltre il blocco/riduzione degli stipendi, anche gli organici di polizia e carabinieri dovevano essere ridimensionati nell’arco dei 3 anni a venire. La direttiva: un solo agente di polizia o carabiniere doveva essere assunto, per ogni cinque che andavano in pensione. Monti non ha certo tenuto conto che, in polizia mancavano già 11 mila agenti e 9 mila nell’Arma dei carabinieri, pertanto, nel giro di pochi anni il buco sarebbe raddoppiato, aggirandosi sulle 40 mila unità. Il governo Letta-Alfano ha completato l’opera e il governo Renzi la pone in scena nel teatro italiano.
Il piano tagli del Comparto Sicurezza, è stato presentato dal ministro Alfano durante il governo Letta. Il neo governo Renzi, lo ha confermato e lo attuerà. Saranno ben 267 i presidi di polizia dislocati in tutta Italia che verranno chiusi.
Non sono stati sufficienti quindi i pesanti tagli alla Difesa, attraverso la riduzione di 35 mila militari e la chiusura di Enti e caserme, per favorire le lobby e i rilevanti investimenti in armamenti; oggi, i tagli si abbattono sul Comparto Sicurezza.
Prefetti e Questori, hanno già ricevuto il documento ufficiale e dovranno esprimere il loro parere, premesso che, non sarà vincolante; entro quest’estate, il governo procederà alla razionalizzazione dei presidi di polizia, così come è scritto sulla circolare ministeriale del Dipartimento della pubblica sicurezza – Direzione Centrale.
Non si salva quasi nessuno, 101 province su 110 avranno una caserma, un posto di polizia o comunque un presidio di sicurezza in meno. In totale verranno chiusi 267 presidi di polizia in tutta Italia e soprattutto, Uffici con specialità come la Polizia Postale, Ferroviaria, Stradale, ecc., per un risparmio stimato di circa 600 milioni, ma con dei fiori all’occhiello che verranno a mancare in favore alla sicurezza. Pensiamo solo agli specialisti della Polizia Postale, spariscono proprio quando i reati online sono all’ordine del giorno, dove nel mondo internet viaggia anche la criminalità organizzata e il mondo commerciale oltre che la pedo-porno-grafia, senza tralasciare che il tutto avviene a ridosso dell’Expo, evento che coinvolge il mercato mondiale, dove la sicurezza nel web e non, doveva far da padrone.
Al momento, si è in grado di documentare solo i tagli che riguardano la Polizia di Stato. Ma fonti tecniche assicurano che, anche l’Arma dei Carabinieri subirà da qui a poco la chiusura di circa 200 caserme, con un risparmio più o meno analogo a quello della Polizia.
Questa è la spending review, che oltre a gettare nel baratro gli italiani, li consegna nelle mani della criminalità che sempre più prenderà piede. D’altronde si sa, più ce crisi, più la criminalità aumenta. Ma non è tutto; quei pregiudicati che ansiosi attendono il cosiddetto “svuota carceri”, appena liberi, troveranno terreno libero e fertile. E’ grave la determinatezza degli ultimi governi riguardo i tagli sulla sicurezza nel nostro Paese, chiaramente a favore della micro e macro criminalità, ed ovviamente, anche le mafie ringraziano.