no images were found
Lecco, 5 febbraio 2014 – Il Presidente Daniele Nava ha deciso di bloccare la richiesta di una casa di produzione dell’industria cinematografica indiana Bollywood di ambientare a Villa Monastero di Varenna alcune scene di un nuovo film.
Villa Monastero in questi ultimi anni è stata utilizzata anche come set di importanti produzioni cinematografiche internazionali, a conferma di quanto il compendio di proprietà della Provincia di Lecco è riconosciuto anche fuori dai confini nazionali come un vero e proprio gioiello architettonico.
“Ho ritenuto per ora di bloccare questa iniziativa – spiega il Presidente Nava – indipendentemente da ciò che porterebbe in termini economici e di immagine; in questo momento l’India è un Paese che non rispetta le norme del diritto internazionale, visto che tiene detenuti da due anni i nostri connazionali Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marò in attesa di giudizio sui quali non è ancora scongiurata la pena di morte. Da rappresentante di un’istituzione pubblica mi sembra doveroso ribadire la vicinanza ai nostri due connazionali attraverso un gesto forte, che rappresenta un’ulteriore occasione per inviare un messaggio anche alla società civile indiana. Sono consapevole che il mio gesto è una goccia in mezzo al mare, ma auspico che le sollecitazioni che potranno derivarne, insieme alle diverse azioni intraprese su più fronti e da più soggetti, possano contribuire a una soluzione definitiva della vicenda”.
Il 6 febbraio – Il Presidente Daniele Nava, in ordine alla sua presa di posizione, risponde a Lecco Film Commission, che aveva commentato la decisione della Provincia di bloccare la richiesta di una casa di produzione dell’industria cinematografica indiana Bollywood di ambientare a Villa Monastero di Varenna alcune scene di un nuovo film.
“La Provincia di Lecco nulla sa delle trattative di Lecco Film Commission, peraltro da me mai menzionata nel comunicato stampa di ieri, con soggetti terzi. A noi la richiesta di disponibilità della Villa è arrivata il 28 gennaio e in pochi giorni abbiamo dato risposta negativa chiarendone i motivi. La risposta è di un ente proprietario di un bene pubblico, quindi dei cittadini lecchesi e italiani, i quali non vogliono accettare che un Paese tenga ostaggi dei connazionali. Si tratta di una presa di posizione simbolica che come tale deve essere comunicata per tenere desta l’attenzione su una vicenda drammatica che coinvolge la vita di due persone e delle loro famiglie”.
(da: Provincia di Lecco)