Marò: l’Onu spietato schiaffeggia l’Italia

Doccia fredda e schiaffone all’Italia dall’Onu.  Il segretario generale Ban Ki-moon sul caso marò ha riferito: «La questione riguarda solo i due Paesi, l’Italia e l’India».

Marò: l’Onu spietato schiaffeggia  l’Italia

Il ministro degli Esteri Emma Bonino,  sostenendo che l’Alto commissariato per i Diritti umani dell’Onu avrebbe potuto sostenere l’Italia in ordine alla «violazione dei diritti umani per quanto riguarda la mancanza di un capo di imputazione per i marò da parte dell’India nonostante siano trascorsi due anni, accompagnata da una restrizione della libertà», ha chiamato in causa l’Onu.

Dall’Onu però è arrivata una risposta che non ci si aspettava,  una doccia fredda, una sberla: «È meglio che la questione venga affrontata bilateralmente piuttosto che con il coinvolgimento delle Nazioni Unite», ha affermato il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Una risposta vigliacca, che l’Italia non merita e tantomeno i suoi militari che sono in ogni dove, impiegati per missioni di pace e con grande senso del dovere e dedizione. Mi chiedo se non sarebbe ora che l’Italia ritirasse le proprie truppe e le impiegasse per la sicurezza del Territorio Nazionale.

Il nostro inviato a seguire la vicenda dei marò,  Staffan de Mistura, con molte preoccupazioni nel frattempo ha lasciato New Delhi alla volta di Roma, per «urgenti consultazioni» con il governo. Ha altresì affermato che il suo viaggio è dovuto al fatto che «l’udienza in Corte Suprema del 18 febbraio è della massima importanza per il futuro dei nostri fucilieri di Marina». Dopo le consultazioni farà ritorno in India.

Contrariamente alla decisione dell’Onu, l’Europa sostiene l’Italia e suoi fucilieri di marina; rispondendo con fermezza all’accusa indiana sull’applicazione della legge anti-terrorismo contro i due marò italiani, «significa che l’Italia sarebbe vista come un paese terrorista e questo è inaccettabile», ha affermato Catherine Ashton, Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, durante un’audizione al Parlamento europeo. Ha poi aggiunto che «non è solo profondamente inquietante per il governo italiano, ma anche davvero allarmante per tutti i governi dell’unione europea».

A mandare su tutte le furie l’Europa ribadisce Ashton «non è solo la questione della pena di morte, che sarebbe già abbastanza. Ma ora la questione è la legislazione che viene usata. Per quelli che non lo sanno, – è stato proposto di procedere secondo la legge anti-pirateria e anti-terrorismo, che decisamente significherebbe designare l’Italia come un paese terrorista. Cosa che è semplicemente inaccettabile, in nessun modo o maniera».

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Pubblicato da Roby

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