Come diceva Erich Maria Remarque: “Nulla di nuovo sul fronte occidentale”, ovvero nulla di nuovo dalle menti e dalle bocche degli amministratori italiani.
Parole, frasi, idee, progetti triti e ritriti, che a nulla valgono e a nulla servono, se non a costruire nuovi e più complessi e complicati sistemi in cui poi è possibile infilare di tutto di più, con buona pace di budget, bilanci, previsioni di spesa…
Si appellano a commercianti e soprattutto a cittadini…? Prima li vessano, li tartassano, gli aumentano i costi e le tariffe, ed il prelievo forzoso in genere, per un sistema in cui commercianti e cittadini possono fare poco o nulla.
Chi è che produce rifiuti: le industrie, con imballaggi e confezioni, mica i commercianti che vendono i prodotti che qualcun altro fa, confeziona, imballa, o i cittadini che non possono fare altro che acquistare ciò che il mercato offre!
I cittadini, soprattutto, e i commercianti poi (parliamo di quelli piccoli, ovviamente, non dei grandi centri) si trovano tra l’incudine dei produttori che producono i potenziali rifiuti e il martello delle amministrazioni che, nella loro incapacità e cecità li tassano e vessano perché producono rifiuti.
La soluzione vera sarebbe di dare alle famiglie e ai commercianti la possibilità di “vendere” questi rifiuti – plastica di vario genere, carta, cartone, vetro, metallo… – a società private che poi li reimmetterebbero nel circuito economico. Due piccioni con una fava: le famiglie avrebbero un reddito in più (parliamo tanto di politica per le famiglie, e allora mettiamo in azione il cervello!) e il mercato ritroverebbe molte più risorse riciclate.
Ovviamente, non se ne farà nulla, perché per una Amministrazione, e per le industrie, è meglio far pagare a famiglie e commercianti il costo di un sistema che qualcun altro controlla!
