La madre è senza soldi, negati esami del sangue al bambino



ASL – Il Cup rifiuta il prelievo del sangue ad un bambino. La madre chiede di poter fare un’autocertificazione ma la risposta è negativa!

La madre è senza soldi, negati esami del sangue al bambino

Il fatto è accaduto qualche mese fa cari amici, ma visto che non è il primo caso e lo vedremo in seguito, nonché risulta essere tanto incredibile, quanto scandaloso, ritengo sia opportuno portarlo all’attenzione dei lettori, e a futura memoria. Al Cup di Massa hanno rifiutato di fare le analisi del sangue ad un bambino di 9 anni perché la madre non aveva i soldi per pagare il ticket di 38 euro.

Al Corrierefiorentino la mamma racconta: «Volevo firmare un’autocertificazione con la quale mi impegnavo al pagamento del ticket al ritiro delle analisi, ma mi è stato detto che non era possibile». La donna pensava di non dover pagare nessun ticket avendo un Isee inferiore a 36 mila euro l’anno, ma al Cup non risultava e alla donna è stato richiesto il pagamento del ticket. Non avendo soldi con sé, le analisi al figlio prescritte da un pediatra, le sono state negate.

Il dottor Enrico Raggi, responsabile dei Cup per la Asl 1 di Massa Carrara, spiega: «Se è accaduto veramente così, le addette hanno sbagliato, perché la procedura vuole che in casi specifici si debba avvertire il responsabile del distretto e chiedere come doversi comportare. In questo caso- continua Raggi- le analisi ad un minore sarebbero certamente state consentite, e la madre avrebbe avuto la possibilità di pagare al loro ritiro».

Un precedente episodio analogo, si è verificato nel gennaio 20013 e sempre presso la Asl di Massa. Una madre non aveva i soldi per pagare le analisi del sangue della figlia e fu aiutata, ma da un infermiere. Con la figlia gravemente malata e le analisi prescritte dal medico curante, la donna si era recata al centro di prenotazione Cup e senza soldi, preoccupata e disperata per le condizioni di salute della ragazza, credendo di poter saldare il ticket entro una settimana, come aveva fatto altre volte. Non trattandosi di un nucleo familiare soggetto ad esenzione, l’operatore comunicava alla madre che, dal 2013 le analisi non potevano essere effettuate senza il pagamento immediato del ticket. Ad assistere alla scena, un infermiere del centro prelievi, nonché  sindacalista della Cgil sanità di Massa Carrara. Fu lui a pagare i 40 euro per le analisi al posto della donna.

Purtroppo, questo è l’ennesimo episodio nel giro di pochi mesi che mette in cattiva luce la Asl di Massa Carrara: la scoperta della tana di topi nel controsoffitto dell’ospedale di Massa, con chiusura temporanea per settimane delle sale operatorie; il caso della pinza chirurgica da 14 cm dimenticata nell’addome di un paziente e la morte improvvisa di un anziano trovato morto nel letto di ospedale da un parente.

Permettetemi una considerazione. Non posso credere che possa accadere questo a cittadini italiani  momentaneamente senza soldi, così come mi rifiuto di pensare che la stessa cosa possa avvenire a cittadini italiani indigenti. Tutto questo è inaudito se pensiamo allo spreco di denaro pubblico da parte delle pseudo Istituzioni governative e non, Associazioni, Organizzazioni, c.d. “umanitarie”, per chi giunge nel nostro Paese clandestinamente, godendo dei “diritti umani” con vitto, alloggio e cure mediche di qualsiasi genere, gratis!

* News dal web | Corrierefiorentino | 16 dicembre 2014 |
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Pubblicato da Roby

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