La grande magia di Matteo fa sparire gli 80 euro in busta paga..

Non sono stati ancora decretati gli 80 euro in busta paga; ma è stupefacente la grande magia di Matteo Renzi, nominando le due parole magiche “spending review” e “Jobs act”, li fa sparire..

La grande magia di Matteo fa sparire gli 80 euro in busta paga..

Per grazia ricevuta ha preso in mano le chiavi del Paese, frettolosamente, l’ex Sindaco di Firenze Matteo Renzi, si è insediato a governare la Nazione, dichiarando di fare immediatamente le riforme che servono per tirare fuori l’Italia da questa crisi: la riforma della legge elettorale al primo posto…

Ora, il Premier Renzi, di riforme non ne parla più, a meno che, non confonda le riforme con la “spending review”.

E’ un gran paroliere, non v’è dubbio, potrebbe fare l’incantatore di serpenti, ma non riesce proprio a plagiare gli italiani e a prenderli per i fondelli: «quale coincidenza, regalare 80 euro ai lavoratori dipendenti, proprio nell’immediato “evento” delle elezioni europee». Non ci vuole molto a capire quanta ipocrisia si nasconda dietro questi 80 euro, continuamente sbandierati a furor di governo.

Il Premier Renzi intende truffare gli italiani, così come ha comprato gli stranieri, che in cambio lo hanno votato alle primarie del PD. Con gli 80 euro, crede di comprare gli italiani in cambio del voto alla sinistra alle elezioni europee. Ma non finisce qui, perché quei soldi dovranno essere restituiti e con tanto di interessi, dagli italiani.

Il governo di Matteo Renzi “deve recuperare i sodi”, da qui, la brillante idea del mago truffaldino e venditore di fumo. L’esecutivo Renziano, ha tutte le intenzioni di cancellare la detrazioni per il coniuge a carico; ovvero, con una mano vi do 80 euro e con l’altra me li riprendo. “Le donne devono essere incentivate a lavorare, non tanto a restare a casa a badare a figli o anziani genitori” – ha dichiarato.

Questo l’intento un po’ nascosto’ dell’esecutivo, più precisamente, sulla scheda di sintesi della legge delega per la riforma del mercato del lavoro, il cosiddetto “Jobs act”, nell’ultima pagina della scheda riferita al capitolo dedicato alla «Delega in materia di conciliazione dei tempi di lavoro con le esigenze genitoriali», al punto C, si legge: «Abolire la detrazione per il coniuge a carico e introdurre il tax credit, quale incentivo al lavoro femminile, per le donne lavoratrici, anche autonome, con figli minori e che si trovino al di sotto di una determinata soglia di reddito familiare».

Il quotidiano di riferimento della Cei ‘Avvenire, denuncia questa intenzione come un atto che cancella «l’unico sostegno economico per le donne che scelgono di rimanere a casa per curare i figli e gli anziani genitori», c’è da aggiungere, che quanto è nelle intenzioni del governo, è oltremodo penalizzante, ma non solo, come si può parlare di ‘incentivo al lavoro femminile’ quando l’intero Paese versa in una crisi profonda e la disoccupazione è salita ai massimi storici?  

Anche le associazioni familiari bocciano con forza l’iniziativa del governo e riferiscono di «una scelta che lascia interdetti non tanto e non solo per i suoi significati economici, quanto per le valenze sociali e culturali che porta con se’», in una nota, il presidente Francesco Belletti, aggiunge che è un «atto ideologico, una doccia fredda che riporta indietro l’orologio della storia a quando la fatica esercitata nel segreto delle mura domestiche veniva considerata come un non-lavoro o una mansione di serie b.»

A queste intenzioni governative, per recuperare fondi come richiede la “spending review”, Renzi attacca con forza e priva l’Italia e gli italiani, dalla sicurezza:

Procederà entro l’estate alla razionalizzazione dei presidi di polizia, così come è scritto sulla circolare ministeriale del Dipartimento della pubblica sicurezza – Direzione Centrale – 101 province su 110 avranno una caserma, un posto di polizia o comunque un presidio di sicurezza in meno. In totale verranno chiusi 267 presidi di polizia in tutta Italia e soprattutto, Uffici con specialità come la Polizia Postale, Ferroviaria, Stradale, ecc., per un risparmio stimato di circa 600 milioni.

Si prevede  una rinegoziazione della commessa per i cacciabombardieri, il governo vorrebbe dimezzarli: “non più 12, ma 6 miliardi di euro da spendere nell’arco di 12 anni, non più 90 ma 45 aerei, con un risparmio previsto di mezzo miliardo l’anno.”

La sospensione del piano “Forza Nec”, un progetto per lo sviluppo delle comunicazioni per i militari in missione.

Sta studiando la vendita della storica portaerei Garibaldi, nonché, di una cinquantina di elicotteri della Marina militare, guardia costiera e vigili del fuoco per il soccorso in mare.

La stretta nella spending review mette nella morsa la macchina statale. Una stima preliminare è di “almeno 85mila esuberi nel 2016”, per un costo complessivo di tre miliardi di euro. Anche ai dirigenti, riporta Il Messaggero, potrebbe essere applicato un taglio di stipendio, soprattutto per quelli che ricoprono funzioni apicali e di prima fascia;  con un risparmio di circa 500 milioni di euro all’anno.

Poteva abbandonare quella parte del popolo che tanto ha dato?  Il governo Renzi prevede l’innalzamento dell’età contributiva delle donne da 41 a 42 anni per maturare i requisiti per la pensione e per parificarla a quella degli uomini. Tra le altre ipotesi, ha in serbo anche, un nuovo blocco dell’indicizzazione degli assegni previdenziali dal 2015, una stretta sulle pensioni di guerra e su quelle di reversibilità.

Che tristezza, il testo non risparmia i portatori di handicap. Il piano Cottarelli, infatti, prevede anche, un ridimensionamento delle pensioni di invalidità. In merito, la responsabile dell’Ufficio politiche per la disabilità della Cgil Nazionale, Nina Daita, ha dichiarato: “Come tutti i governi che lo hanno preceduto, anche questo non brilla per fantasia: ancora una volta si vuole partire dai più deboli e dalle solite battute sui falsi invalidi.”

Cottarelli chi ?? Il premier Renzi, a fronte degli attacchi e i malumori, ieri, ha riferito: «sarà il governo a decidere». Non si sono fatte attendere le “voci di Palazzo”: “Il testo del documento è solo una bozza” – e precisano – “il documento sulla spending review circolato su alcuni organi di informazione, è soltanto una delle bozze e non la versione definitiva del lavoro del commissario Carlo Cottarelli.”

A questo punto c’è da chiedersi: sono parole che potrebbero farci sperare in una marcia indietro dell’esecutivo Renzi?  Oppure, dobbiamo attenderci una manovra ancor più lesiva!

@robylfalco

Pubblicato da Roby

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2 Risposte a “La grande magia di Matteo fa sparire gli 80 euro in busta paga..”

    1. Non possiamo dire che sia un inesperto della politica, denotata la sua pregressa attività, ma possiamo dire che è un gran ciarlatano e il tempo ci darà ragione…. Vorrò verificare in quali portafogli metterà le mani per ricercare i 75/80 miliardi di euro che serviranno tra pochi mesi per il fiscal compact. Sarà default se non ci riprendiamo immediatamente la sovranità monetaria.
      Grazie del commento Giaci

      (nelnidodelfalco, Onore e Rispetto. Grazie)

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