L’FMI: “Allarme disoccupazione”. Falli governativi e le previsioni a colori..

L'FMI: "Allarme disoccupazione". Falli governativi e le previsioni a colori..

Enrico Letta vede bianco, per questo ha dichiarato: ”Il 2014 sarà all’insegna della crescita”. Ma è una frase che abbiamo sentito più volte e da più ministri susseguitisi in questi ultimi anni. Vediamo invece qual è la reale attuale situazione dell’Italia e degli Italiani, dove non si prevede un margine di uscita dalla crisi, a breve termine.

Il direttore dell’FMI vede nero. In Italia e Portogallo più di un terzo degli under 25 anni, non ha lavoro. E lancia l’allarme disoccupazione per l’Europa. Christine Lagarde,  direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI),  denuncia: ci sono quasi 20 milioni di disoccupati nel Vecchio Continente. Fino a che gli effetti sul lavoro non saranno invertiti, non si possono vedere luci in fondo al tunnel.

“Mi preoccupa” continua Lagarde,  che quasi un quarto dei giovani europei under-25 non riesce a trovare un lavoro. In Italia e Portogallo più di un terzo dei giovani sotto i 25 anni è disoccupato. In Spagna e Grecia sono addirittura più della metà.

Da Bankitalia un monito: “ricchi sempre più ricchi”. La ricchezza, è sempre più concentrata secondo l’indagine, il 10% delle famiglie più ricche, oggi possiede il 46,6% della ricchezza netta totale, (era il 45,7% nel 2010). Sempre dalla banca d’Italia emerge che, la distribuzione dei redditi è asimmetrica, ovvero, solo la metà delle famiglie ha un reddito annuo superiore ai 24.590 euro (circa 2.000 euro al mese), mentre un 20% conta su un reddito addirittura inferiore ai 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese). Il 10% delle famiglie a più alto reddito, invece, percepisce più di 55.211 euro. Anche questo 10% sparirà a breve, con una politica che mira alle sole due classi sociali.

I falli governativi e le previsioni a colori..!Sempre più nero vede il gruppo multinazionale svedese della Electrolux. Trovatasi anch’essa stretta nella morsa della crisi, tra Falce e martello, ieri l’azienda si è trovata costretta a presentare, per i quattro stabilimenti italiani, secondo la Fiom-Cgil, una proposta con un drastico taglio pari al 50% dei salari, che porterebbe gli stipendi, oggi calcolati in 1.400 euro al mese a circa 700 euro; un taglio dell’80% dei 2.700 euro di premio aziendali; la riduzione delle ore lavorate a 6; il blocco dei pagamenti delle festività; la riduzione di pause; la riduzione pari a -50% dei permessi sindacali; lo stop agli scatti di anzianità. Il tutto per cercare di far “sopravvivere” gli stabilimenti di Susegana, Porcia, Solaro e Forlì. Si sono mobilitati i sindacati di settore insieme ai lavoratori per giungere a un accordo.

Abbiamo già perso il 30% delle aziende, gioielli italiani, più onorate al mondo, svendute al mercato estero; il 20% ha abbandonato l’Italia, il restante che non ha ancora abbassato le saracinesche, o sta per farlo o pensa di andarsene nei paesi in via di sviluppo e in Svizzera. Sono oltre 700 in due anni, i suicidi a causa della crisi economica, familiare e aziendale.

Ma ecco che c’è anche, chi non ci vede proprio.

Livia Turco del Pd, ha una proposta “creativa per la crescita. Chiede di destinare una quota del 10% agli immigrati per i posti dirigenziali per sindacati, partiti e aziende. Ovviamente, grande soddisfazione e appoggio alla proposta,  è stata rappresentata dal ministro Cécile Kashetu Kyenge.

La fantasia creativa dei nostri politici non finisce mai di stupire, ma anche di ferire gravemente l’orgoglio degli italiani. In un tempo dove si cerca di combattere per il futuro dei giovani, dove il nostro Paese cerca di evolversi transitando da un sistema clientelare e assistenzialista (come quello delle quote), a un sistema meritocratico, a prescindere dal colore. Con l’esasperazione raggiunta dalla gente in questo stato non più di diritto, con un governo capace di essere solo vessatorio e responsabile di aver fatto saltare un sistema sociale che è ora al collasso; giunge tra capo e collo una nuova e irresponsabile proposta.

Pubblicato da Roby

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