Euro e Bce bocciati sulla rivista dell’Fmi

Scioccanti le frasi redatte da Kevin Hjortshøj O’Rourke, noto storico economista, docente all’All Souls College, istituto di ricerche postuniversitario di Oxford, sulla rivista ‘Finance & Development, del Fondo monetario internazionale (Fmi) .

Euro e Bce bocciati sulla rivista dell’Fmi

«L’economia Europea è in un terribile disastro» – e ancora – «L’euro è stata una cattiva idea, come era stato spiegato due decenni fa quando la valuta unica è stata disegnata». Queste le frasi esternate da Kevin Hjortshøj O’Rourke; sono frasi che ascoltiamo ormai da tempo e dai più noti economisti di fama mondiale, come anche non è difficile ascoltarle da parte di politici euroscettici e da una buona maggioranza del popolo italiano ed europeo.

Sono frasi di grande impatto quelle di O’Rourke, è sorprendente leggerle proprio sulla rivista del Fondo monetario internazionale, nell’ultimo numero di marzo, dedicato all’Europa. La condanna dello storico economista è senza appello, e si estende anche alle attuali politiche economiche.

O’Rourke non risparmia dal criticare la European Central Bank (Bce) unitamente alla Bundebank, per le attuate strategie politiche e monetarie degli ultimi anni, e scrive: «Un argomento consueto è che la Bce non può rendere la politica monetaria più espansiva perché questo alleggerirebbe le pressioni sui Governi a continuare le riforme strutturali che Francoforte considera desiderabili. A parte il fatto che ci sono meno prove della desiderabilità di queste riforme di quanto a volte gli economisti ammettano, ma mantenere deliberatamente la gente in disoccupazione involontaria per far progredire una particolare agenda politica è sbagliato. E non è legittimo per un banchiere centrale non eletto, a Francoforte, tentare di influenzare il dibattito politico in paesi come l’Italia o la Spagna, sia perché il Banchiere centrale non è eletto, sia perché è a Francoforte».

Non sono fauste le frasi di  O’Rourke, sull’Europa ha una tesi forte in un articolo dove descrive l’euro come la fonte di effetti perversi rispetto alle libertà offerte dall’Europa ai suoi cittadini.

Infine, descrive la sua diagnosi: «L’Europa è oggi definita dai vincoli che impone ai governi, non dalle possibilità che offre loro di migliorare le vite dei loro cittadini. Questo è politicamente insostenibile».

Le soluzioni sono due, secondo O’Rourke: passare dall’Unione europea all’Unione federale, o tornare alle valute nazionali, anche se questo dovesse prevedere «controlli di capitali, default in diversi paesi e accordi per definire come gestire debiti e contratti pregressi». Sarebbe «una grande crisi», ammette lo studioso – i problemi più gravi, si può immaginare, deriverebbero dalla rapidità della reazione dei mercati a fronte dell’inevitabile lentezza dei governi, per questo, andrebbe decisa e affrontata in modo «democratico».

Con una più lungimirante visione, lo storico O’Rourke, riguardo la moneta unica, si spinge a dire: «La mia previsione è che gli storici tra cinquant’anni si chiederanno come è avvenuto che esso sia stato introdotto».

Una risposta a quest’ultima affermazione giunge proprio dal governatore della Banca centrale polacca Marek Belka, il quale fa intendere che, l’introduzione dell’Euro è avvenuta per motivi politici e di potere. Come ha  spiegato: «è una conferma importante del fatto che l’eurozona è soprattutto un progetto politico che, come del resto l’allargamento della Ue, ha una natura persinoimperiale” ».

@robylfalco

 

 

Pubblicato da Roby

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