Emilia: spese pazze dei 5 stelle "il denaro.. fa gola"

“Diciottomila euro in pranzi cene in 19 mesi di mandato”, Libero fa le pulci, i conti in tasca al gruppo regionale dell’Emilia Romagna del Movimento 5 Stelle: “Fino a un anno fa erano in due, a testa hanno speso in cibo la bellezza di novemila euro”.

 

Ecco l’articolo di Giuseppe Righi: È l’espulso Giovanni Favia – oggi leader degli ex in rivolta contro Beppe Grillo – mentre il suo vecchio collega di partito Andrea Defranceschi è ancora saldamente ancorato ai «nudi e puri» penta-stellati, ma si trova – con gli altri otto capigruppo – indagato per peculato nell’inchiesta della procura di Bologna sulle spese dei gruppi regionali. Così anche lui – come tutti i rappresentanti di partito – sta attendendo in queste ore la convocazione del pm. Nel frattempo si difende con la stampa: «9mila euro? Sono 21-22 euro a testa per 21 giorni di lavoro. È la scoperta dell’acqua calda».

Insomma: quasi quattro volte il buono pasto di un operaio, quando c’è. Gli anti casta dall’acquolina in bocca non hanno resistito di fronte a pranzi e cenette a spese pubbliche. Certo, niente a che vedere con i 30mila euro in pasti di lusso o ai 1.100 euro per due notti a Venezia contestati all’ex capogruppo democratico Marco Monari, costretto domenica alle dimissioni dopo le “coltellate” dei compagni e l’indignazione della base. Su di lui aveva inizialmente fatto quadrato anche Vasco Errani, ma la situa-stretta anti-Fiorito voluta dal governo Monti e sfilare dalla lente della Corte dei Conti i rendiconti dei gruppi, perché «hanno natura meramente amministrativa». Nelle scorse settimane Errani nei confronti della magistratura contabile aveva addirittura sollevato un conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale, giudicando i rilievi della Corte dei conti «lesivi dell’autonomia e delle competenze costituzionali della Regione». Ma la Corte punta i piedi e vuole dimostrare il «diretto collegamento tra spese e attività del gruppo».

Le tentazioni, con tanti soldi a disposizione, non sono mancate. Basti dire che la somma rendicontata dai gruppi in ristoranti si avvicina al mezzo milione. Il Pdl (12 consiglieri) ha segnato 220.000 euro, il Pd (24 consiglieri) 145.000, la Lega Nord (4 consiglieri) 53.000, l’Udc (1 consigliere) 6.500. Le sirene, in via Aldo Moro, hanno cantato anche per i grillini che con i loro novemila euro a testa hanno fatto peggio dei colleghi Pd, ‘fermi’ a quota 6mila (più 17mila complessivi in hotel). Intanto ieri sotto il palazzo della Regione si è incatenato un imprenditore terremotato. Dalle zone del cratere attendono da 17 mesi i soldi dei rimborsi post sisma.

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Pubblicato da Roby

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