Le prime aperture del governo Renzi sembrano non scalfire i comparti che intendono andare fino in fondo, “il vaso era già pieno, questa goccia lo ha fatto traboccare”.
Il premier Matteo Renzi:
“Se le forze di Polizia hanno annunciato di scioperare, incontrerò gli agenti, ma non accetto ricatti ”
Il presidente della P.A., Marianna Madia:
“ci sarà un surplus di attenzione: un’attenzione massima perché è un comparto sensibile. Non dico mai cose di cui non ho certezza” e ancora “riconosciamo a questo comparto una specificità, perché fa un lavoro molto significativo”. Questo è quanto ha dichiarato la Madia rispondendo a chi le chiedeva se a fronte di questa eclatante protesta, ci sarebbero state modifiche al provvedimento.
Il presidente del Senato, Pietro Grasso:
“sempre apprezzato il lavoro delle forze dell’ordine per la mia precedente funzione. Sono certo che le comprensibili manifestazioni di protesta non incideranno assolutamente sulla sicurezza del nostro paese e si potrà trovare un modo per venire incontro anche alle loro richieste”.
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti:
“capisco la sofferenza e la reazione, ma chiedo anche che si comprenda come questo paese debba fare uno sforzo per uscire da questa situazione economica di crisi”.
EBBENE ?
Mi spezzo ma non mi piego è la risposta delle Forze Armate e dell’Ordine. Sindacati e Cocer del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico:
sarà sciopero.
Quanto espresso in una nota dai Sindacati e Co.Ce.R. Interforze, è stato pubblicato egregiamente da infodifesa e ve lo ripropongo in questo blog.
Il documento. Quando abbiamo scelto di servire il Paese, per garantire Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico eravamo consci di aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi cittadini con condizioni difficili per mancanza di mezzi e di risorse.
Quello che certamente non credevamo è che chi è stato onorato dal popolo italiano a rappresentare le Istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco più di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la propria vita per il Paese.
Nonostante i sacrifici e i maltrattamenti sinora ricevuti, le donne e gli uomini in uniforme hanno continuato a servire i Cittadini italiani e le Istituzioni democratiche convinti che il Governo, anche in relazione ai continui impegni assunti formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei Ministri che dei Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti, avrebbe loro riconosciuto quanto negato negli ultimi quattro anni con il blocco del tetto salariale che, invece era dovuto.
È quanto affermano in una nota congiunta i Sindacati e il Cocer Interforze dopo una riunione tenutasi ieri per fare il punto della situazione dopo le dichiarazione del Ministro Madia.
Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica – sottolineano i Sindacati e il Cocer – siamo costretti, verificata la totale chiusura del Governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale di questi comparti atteso che anche i Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti e i relativi Ministri hanno girato le spalle al proprio personale.
Per questo motivo, e nello spirito di servizio e di totale abnegazione per continuare a garantire la difesa, la sicurezza e il soccorso pubblico al nostro Paese, qualora nella legge di stabilità sia previsto il rinnovo del blocco del tetto salariale, chiederemo le dimissioni di tutti i Capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi Ministri poiché́ non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale.
La frattura che si creerebbe in tale scenario sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o restano loro oppure tutti quelli chi si sacrificano, ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell’intero mondo per garantire sicurezza e difesa.
Per sostenere la difesa, il soccorso pubblico e la sicurezza del nostro Paese – concludono Sindacati e Cocer – in vista dello sciopero
generale, che si terrà entro la fine di settembre, qualora dovesse essere rinnovato il blocco del tetto delle retribuzioni, attueremo, sin da subito, azioni di protesta su tutti i territori con la denuncia di tutte le disfunzioni, le esposizioni al rischio, sinora accettate nell’interesse supremo del servizio, nonché le scorte e i privilegi che la casta continua a preservare e che, nonostante i roboanti annunci sinora fatti dal Governo, ad oggi non sono stati né eliminati né ridotti preferendo, per far quadrare i conti, di penalizzare gli unici soliti noti contribuenti del nostro Paese, i dipendenti pubblici e i pensionati.
Insieme alla protesta oltre ad una capillare informazione e sensibilizzazione della società civile sui rischi che corre, informeremo i cittadini dell’importanza vitale del nostro servizio e della specificità che contiene, portandoci quotidianamente ad esporci sino al rischio della vita.
Cari amici lettori, come si può non condividere i motivi della protesta? Come riesce il popolo italiano a non affiancarsi a questa protesta, dando forza e pretendendo non più risposte da questo governo, ma le sue dimissioni?
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01 – Forze dell’Ordine sdegnate, denudate, umiliate e arrabbiate.!!
Roberto Turi – @robylfalco