Capitano Ultimo



Capitano UltimoSergio De Caprio, detto anche Capitano Ultimo (Montevarchi, 21 febbraio 1961), è un carabiniere italiano. È stato a capo del Crimor ed è noto soprattutto per aver arrestato Totò Riina nel 1993. Attualmente con il grado di colonnello è vice comandante del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) a Roma.

Ex allievo della Scuola militare “Nunziatella” di Napoli, vince il concorso per la prestigiosa Accademia militare di Modena dove compie gli studi e la formazione, diventando tenente dei carabinieri. Dopo aver prestato servizio presso la compagnia di Bagheria, entra nel Raggruppamento operativo speciale, comunemente detto ROS. È qui che, a capo della I Sezione del I Reparto del ROS, fonda il CRIMOR – Unità Militare Combattente, scegliendo, per formare la sua squadra, un gruppo di carabinieri al momento poco considerati nell’Arma e relegati ad incarichi di non elevato profilo.

Ora colonnello dei carabinieri, Ultimo è noto per essere l’ufficiale che, quando era a capo del Crimor, mise materialmente le manette il 15 gennaio 1993 a Salvatore Riina. Il racconto dell’arresto del boss mafioso è stato varie volte messo in discussione, sia durante il processo celebrato a Palermo nel 2006 in relazione ai fatti che portarono alla ritardata perquisizione del “covo” di Riina, sia più recentemente dalle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito Ciancimino (condannato per mafia), secondo il quale in realtà Riina sarebbe stato consegnato ai Carabinieri da Bernardo Provenzano. Massimo Ciancimino, ad oggi, è un “dichiarante” giudicato attendibile solo a fasi alterne nel corso di altri procedimenti. Peraltro, a ben vedere, l’unica ricostruzione ufficiale oggi disponibile delle vicende che hanno portato all’arresto di Salvatore Riina, è quella prodotta dalla sentenza 514/2006 con cui il tribunale di Palermo ha assolto il capitano De Caprio e il colonnello Mori dalle accuse loro rivolte a seguito della ritardata perquisizione dell’abitazione di Riina. Con la sentenza del 20 febbraio i giudici del tribunale di Palermo, oltre ad assolvere gli imputati «perché il fatto non costituisce reato», hanno voluto sottolineare e ribadire che «il latitante (Riina, ndr) non fu consegnato dai suoi sodali, ma localizzato in base ad una serie di elementi tra loro coerenti e concatenati che vennero sviluppati, in primo luogo, grazie all’intuito investigativo del cap. De Caprio».

De Caprio, dopo la cattura di Riina, si è dedicato alla ricerca di altri pericolosi latitanti, Provenzano in particolare, fino a quando nel maggio del 2000 chiese il trasferimento ad altro incarico, in disaccordo con il vertice del ROS – al tempo comandato dal generale Sabato Palazzo – relativamente all’impiego di personale provvisorio in attività d’indagine. A seguito della richiesta avanzata, Ultimo venne assegnato al NOE, Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri, attualmente CCTA (Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente), come vice comandante, incarico che riveste tutt’oggi. A Roma, grazie all’aiuto e all’appoggio dell’attore Raoul Bova (suo interprete nella miniserie Ultimo) e della Nazionale Cantanti, ha aperto una casa famiglia per il recupero e il reinserimento di minori disagiati o figli di famiglie segnate dal crimine.

Ha destato scalpore la decisione di togliere al Capitano Ultimo, nell’ottobre 2009, la scorta, riassegnatagli solo nel gennaio 2010.

Il 4 ottobre 2012, su ordine del procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, i carabinieri del NOE coordinati da De Caprio e dal capitano Pietro Rajola Pescarini, hanno perquisito l’abitazione di Massimo Ciancimino a Palermo e di altri imprenditori e prestanome alla ricerca di carte, file e documenti sulla Ecorec utili alle indagini avviate dai pm Delia Cardia e Antonietta Picardi in riguardo al riciclaggio di denaro nella più grande discarica di rifiuti in Europa a Glina (Romania) del valore di circa 115 milioni di euro. Secondo gli investigatori, il denaro è riconducibile proprio a Ciancimino e farebbe parte del tesoro accumulato dal padre Vito quando era sindaco di Palermo. .

Successivamente è stato a capo delle indagini che hanno portato all’arresto del presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi, avvenuto il 12 febbraio 2013. Secondo le ipotesi di reato formulate dalla Procura di Busto Arsizio, Orsi si sarebbe reso responsabile di corruzione internazionale, concussione e peculato per le presunte tangenti che sarebbero state pagate per la vendita di 12 elicotteri al governo indiano.

Fonte – Roberto Turi su Facebook | @robylfalco su twitter |

 

* News dal web | The Nest | 07 Agosto 2013 | * l’immagine di copertina a mero titolo esplicativo è tratta dal web e non risulta soggetta a copyright © | * Se immagini o nomi inseriti nell’articolo violano la privacy, contattare il titolare del Blog | Qui |

 

Pubblicato da Roby

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