Questa la sentenza shock di un giudice di Bergamo che ha assolto un padre rom dal reato di abbandono di minore…
E’ accaduto il primo settembre, la notizia mi ha lasciato perplesso e ho voluto rappresentala per tenerla viva, con la speranza, che non si abbiano più a ripetere sentenze del genere.
Aveva lasciato sua figlia minorenne, a girovagare da sola per le vie bergamasche, il giudice assolve il padre: “E’ una bimba rom, è abituata“.
E’ vergognoso quanto scritto e proferito dal gup di Bergamo nella sentenza relativa al reato di abbandono di minore: “Il reato non può configurarsi“.
Si chiama Stella la minore abbandonata, notata da un passante che chiama la polizia locale, era seduta sugli scalini di ingresso alla Posta centrale di Bergamo. Intervenuti i vigili, rintracciano il padre mentre era intento a chiedere l’elemosina. L’uomo, è stato deferito all’A.G. locale per il reato di abbandono di minore. Nella sentenza: “La bimba non era apparsa né spaventata né preoccupata, ma ‘rassegnata alla sua condizione sociale’”.
Giunge dalla Bosnia il rom che è stato assolto, è vedovo e padre di 10 figli tra i 2 e i 27 anni, accusato di aver lasciato sola per strada la figlia di 7 anni, è stato assolto perché il reato di abbandono di minore “non può configurarsi quando tale circostanza non espone quest’ultimo a nessun pericolo”. Cosa ha voluto significare il gup con queste parole? Forse che i bambini che possono correre dei pericoli sono tutti gli altri e di qualsiasi nazionalità, tranne i minori rom?
Ma non finisce qui, infatti il giudice bergamasco Tino Palestra, durante la lettura della sentenza, continua con le motivazioni assolutorie: “Dirlo sembra cinico, se non addirittura venato di razzismo, ma è semplicemente realistico quando i bimbi stessi sono abituati a tali situazioni“.
A questo punto mi chiedo perché arrestare e condannare tutti coloro che, abitualmente o per tendenza commettono i più svariati reati come scippi, furti, rapine, etc..? Anche loro, per la loro condizione sociale, sono abituati a farlo!