E’ vergognoso quanto avviene ormai da anni presso il settore Polizia di frontiera di Ponte Chiasso-Como. Gli Agenti della polizia di frontiera spostati come “pacchi postali” scrive il corrierecomo.it delle pedine da gestire a piacimento e senza criteri da Como a Varese, Venezia, Bergamo, Brescia ecc.., come anche quelli della Questura presso il Cie di Caltanissetta o in Piemonte per le manifestazioni dei No Tav. Quelli della Polizia ferroviaria e della stradale dati in “in prestito” in altre parti d’Italia.
«I poliziotti vengono spostati in continuazione, in un Risiko fondamentalmente insensato, che aumenta i costi e ha effetti negativi per i territori», denuncia il sindacato di polizia Silp Cgil.
Ultimo, ma non ultimo, è lo scandaloso spostamento di 8 Agenti di polizia, dal Settore Polizia di frontiera di Ponte Chiasso a Fiumicino e con un preavviso di poche ore, come se questi agenti non avessero problemi personali o familiari.
«I poliziotti comaschi vanno a Fiumicino per sostituire agenti che, a loro volta, vengono inviati in Sardegna in sostituzione di altri colleghi in ferie – dicono i responsabili provinciali del Silp Cgil – È una situazione assurda, che si ripete sempre più spesso. I poliziotti sono spostati come pedine, senza una logica per tutti i tipi di emergenza».
Alle dichiarazioni forti del Silp Cgil, si aggiunge l’attacco durissimo del sindacato di settore, “Lo Scudo“, che giovedì ha denunciato appunto lo spostamento di 8 agenti della polizia di frontiera da Como a Roma e che, immediatamente dopo il trasferimento degli agenti della frontiera del Lario ha diffuso una nota, qui di seguito integralmente trascritta.
Durissima la nota diffusa da “Lo scudo”.
Serve personale di Polizia per le esigenze dei grandi centri urbani? Ecco per l’ennesima volta la semplicistica soluzione dei vertici del Dipartimento della Pubblica Sicurezza: si prendono ben otto poliziotti di Como/Settore di Ponte Chiasso e, come fossero “pacchi postali”, con un preavviso di poche ore, si spediscono dove si vuole, in questo caso all’aeroporto di Roma Fiumicino. Poco conta che questi, già a ranghi ridotti per le ferie (ormai uno dei pochi diritti ancora non intaccati) verranno a mancare nella vasta area della provincia di Como loro affidata 24 ore su 24. Poco conta che questi hanno famiglie con impegni ed esigenze: tutto si può sacrificare in nome di un bisogno ben noto e programmabile, tanto da poter essere preannunciato con anticipo tale da non causare, quanto meno, criticità operative al Settore di Ponte Chiasso e disagi al personale ed alle famiglie. Ma i cittadini della provincia di Como non pagano le tasse come (e più) di quelli dei grandi centri urbani? Perché la loro sicurezza, già affidata ordinariamente a Forze di polizia con minori organici e risorse, deve essere sacrificata puntualmente? E perché i poliziotti, già tra i meno pagati e tra i più anziani d’Europa, devono essere trattati come oggetti, senza alcun rispetto per loro e per le famiglie? “Lo Scudo” – sindacato del personale di Polizia a diffusione nazionale – si è fatto portavoce della ferma protesta dei poliziotti di Como Ponte Chiasso nei confronti del Ministero dell’Interno, preannunciando, con una nota inviata oggi, forme di protesta legittime ma non più solo interne. (P. La segreteria nazionale Il Segretario Pietro Taccogna)
«Innanzitutto, si tratta di operazioni onerose» ha dichiarato il segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil, Robes Ivan Roncolato, analizzando l’impatto di questi continui spostamenti. E continua «Bisogna infatti calcolare un incremento delle spese almeno del 30% per la missione, l’indennità e la trasferta e spesso gli straordinari perché si fa fronte a un’emergenza organizzativa. Gli spostamenti, poi, non sono razionali, ma fatti soltanto per sostituire persone che, a loro volta, sono in ferie o in altre trasferte. Stiamo facendo una dettagliata analisi anche per valutare le conseguenze che i trasferimenti hanno su un eventuale aumento dei reati sul territorio che resta sguarnito».
La protesta interna degli agenti è durata fin oltre ogni sopportazione ed ora, contro questi soprusi, abusi e sprechi di denaro pubblico, a Roma è intervenuto anche il deputato della Lega Nord, Nicola Molteni. Il deputato ha condannato lo spostamento, scrivendo un’interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano e ha chiesto «di scongiurare da subito ogni ipotesi di svuotamento di preziose risorse da un territorio già penalizzato dalla carenza di organico, nonostante l’assedio di ladri e rapinatori».
«La decisione di trasferire gli otto agenti è demenziale e indecente» ha attaccato il parlamentare leghista. «Proprio mentre sollecitiamo rinforzi, con un atto d’imperio il governo ci sottrae anche gli agenti presenti».
«Roma tratta Como come territorio di serie B, come ultima provincia dell’impero» insiste l’esponente del Carroccio. «Dal governo è in atto una pericolosa operazione di smantellamento della sicurezza».
«Senza vergogna – conclude Nicola Molteni – Alfano svuota le carceri, accoglie clandestini, cancella il reato di clandestinità, smantella i presidi, taglia agenti e risorse. Un ministro che non fa l’interesse della propria gente oltre che inutile è anche dannoso e, come tale, si deve dimettere».
Roberto Turi – @robylfalco