Per venti anni la politica italiana ha eluso il risultato del referendum del 1993, mantenendo il finanziamento pubblico ai partiti bocciato nelle urne degli elettori.
Per questo motivo tutte le leggi che dal 1997 ad oggi hanno regolato la materia vanno dichiarate incostituzionali in quanto viziate da «evidente arbitrarietà ed irragionevolezza».
A sostenerlo è il procuratore regionale per il Lazio della Corte dei conti, Angelo Raffaele De Dominicis, che ha sollevato in via incidentale la questione di legittimità costituzionale delle norme in questione.
Enrico Letta – Premier – (Pd) |
In seguito alla questione sollevata dalla Corte dei conti nel decorso mese di Novembre, riguardo la legge dei finanziamenti ai partiti, resa “incostituzionale”, oggi il premier Enrico Letta alle ore 9.08, recita così: “Avevo promesso ad aprile abolizione finanziamento pubblico partiti entro l’anno. L’ho confermato mercoledì. Ora in Cdm manteniamo la promessa”.
L’abolizione del finanziamento è stata varata stamani per DL (Decreto legge), entro sei mesi deve essere tramutato in Legge, altrimenti decade.
Oltre tre miliardi di euro pubblici sono finiti nelle casse dei partiti dal 1993 ad oggi, nonostante al referendum avessero vinto i sì all’abolizione della legge Piccoli del 1974. E’ quanto ha eccepito di recente il procuratore della Corte dei Conti per il Lazio, Raffaele De Dominicis.
Grillo lo attacca su Twitter: “Basta chiacchiere, deve ridare subito i rimborsi elettorali del Pd“. (The Nest)